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8° giorno – da Jaca a Pamplona - 19 settembre 2005 – Lunedì – al contachilometri 139.275 (Parz. 0 – TT 2.214)

Tempo bello e asciutto. Da Jaca passa un ramo del “Camino de Santiago” (Bene UNESCO), da cui passano i pellegrini provenienti dal sud Europa.
Oggi facciamo la prima escursione, andiamo a visitare il suggestivo Monasterio de San Juan de la Peña (Foto 1, 2), in posizione incredibilmente suggestiva. Qui è conservato anche "Il Santo Graal", uno dei tanti, in questo viaggio ne vedremo due. Più tardi vedremo le particolari formazioni rocciose dette Los Mallos (Foto 3).

Durante il trasferimento per raggiungere Riglos per vedere le Mallos da più vicino, in un avvallamento avremo la fortuna di vedere un volo incredibilmente vicino di grifoni (Foto 4). Sentivamo il vento del loro volo tra i capelli, purtroppo mi sono lasciato prendere dall’emozione e le foto ne hanno risentito , ma non è l’emozione che cerchiamo nel viaggio?

Nel pomeriggio arriviamo a Pamplona in Navarra, resa famosa dalla “Carrera de San Firmino” raccontata al mondo intero da Hemingway in “Fiesta”. Non troviamo un campeggio ed andiamo a dormire in un Autogrill sull’autopista. Non sono come i nostri. Dovremo trova
re qualcos’altro per dormire senza spendere una fortuna, dato che abbiamo capito che in Spagna i campeggi sono cari, perché, come in Italia, sono ormai dei villaggi vacanze con attrazioni, che non interessano ai viaggiatori (veri), che cercano solo confort, igiene, tranquillità e quindi economicità per spendere poco e viaggiare tanto.

Foto 1 // Foto 2

Foto 3 // Foto 4

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55° giorno – 5 novembre 2005 – Sabato

Valencia è affascinante. Entriamo talmente presto nella cattedrale (Foto 1) che prendiamo in contropiede la biglietteria, non ancora allestita e ne usciamo quando ancora l’addetto non è pronto. Malgrado il suo affrettarsi concitato, redarguito da un prete, che, avendoci visto mentre sta officiando una messa corale, per questo si interrompe.
Qui si conserva uno dei calici considerati “Sicuro Santo Graal”, vediamo da fuori la vicina torre campanaria El Miguelete (Foto 2), il mercato (Foto 3, 4), che malgrado sia in restauro appare magnifico, e non solo nell’offerta di merci, ormai mediterranee. Di fronte c’è la Lonja de la Seda (Bene UNESCO) (Foto 5), antica borsa della seta, anch’esso in restauro.
Siamo nell’antica Valencia che merita quello che a noi piace tanto fare, una camminata a zonzo.
Dobbiamo purtroppo, per mancanza di tempo, trascurare tutta la parte nuova ed avveniristica. Come consigliatoci, raggiungiamo a Benisanò il Ristorante Levante ove abbiamo mangiato un’ottima paella al pollo e degli squisiti antipasti, con un onesto vino, assistiti dal nipote del titolare, giovane ingegnere, con studi fatti anche a Pisa, di nome Raphael Vidal. Pare che il re, quando ha voglia di una buona paella, venga qui. Il fatto di essere re non credo garantisca che sia un buongustaio, ma a noi è sembrata buona ed il prezzo ci è apparso onesto (ho perso la ricevuta e me ne dispiace ma abbiamo speso meno di 20,00€ a testa). Facciamo 20,00€ di gasolio a 0,957.

Partiamo subito per quella che sarà l’ultima tappa in Spagna, Barcellona. Percorriamo la statale N340, che all’altezza di Oropesa ci fa rivedere il Mediterraneo. Dopo 52 giorni siamo in crisi di astinenza; capiteci siamo nati e cresciuti a Taranto, sullo Jonio e ora, solo da qualche mese abitiamo a Bari, sull’Adriatico; abbiamo sempre abitato in case da cui si vedeva il mare o che ne distavamo massimo 10 minuti a piedi.
Dormiamo in una stazione di servizio dopo aver fatto 10,00€ di gasolio a 0,999.
Foto 1 // Foto 2


Foto 3 // Foto 4 // Foto 5
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