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35° giorno – da Ponteverda a Porto - 16 ottobre 2005 – Domenica – al contachilometri 143.454 (Parz 232 – TT 6.578)


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Il tempo è proprio atlantico, che di più non si può, in poche ore ha numerose variazioni sempre sul brutto. Dopo una abbondantissima colazione con cioccolato caldissimo e brioches in un bar di Praza do Teucro (Foto 1) e quindi caldarroste altrettanto fumanti. Partiamo per il Portogallo con la C550. Siamo nella penisola di Morrazo, passiamo da Hìo, davanti alla romanica San Andres, ammiriamo un cruceiro (Foto 2), rappresentante la deposizione, fatto in un unico pezzo di granito. La strada ci mantiene sempre in vista del mare dove ci sono dei coraggiosissimi surfisti (Foto 3). Passiamo da Baiona, approdo della Pinta, al ritorno dall’America, e finalmente raggiungiamo l’ultimo paese spagnolo A Guarda. Qui visitiamo il villaggio romano-celtico del monte Santa Tegra (Foto 4), molto ben tenuto ma con troppo cemento. Da qui ammiriamo il Rio Miño (Foto 5), che ci separa dal Portogallo. Lo intravediamo in lontananza.
Attraversato l’incustodito confine, in breve siamo a Porto, attraversando rigogliose pinete e purtroppo amplissime zone, che hanno subito il mastodontico incendio dello scorso anno. A Porto affascinati rimarremo per tre giorni in un campeggio situato in un magnifico parco in città. Santa Casa da Misericordia do Porto – Parque de Campismo da Prelada – tel 351 22 831 2616

Foto 1 - Pontevedra - Praza do Teucro // Foto 2 - Hìo - San Andres con Cruceiro


Foto 3 - Surfista


Foto 4 - Villaggio Romano-Celtico - Monte Santa Tegra// Foto 5 - Rio Niño
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Percorso Stradale da Porto a Lisbona


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36° giorno – 17 ottobre 2005 – Lunedì – al contachilometri 143.817 (Parz. 363 – TT 6.941)


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Colazione e subito sul bus per Praça da Liberdade (foto 1), siamo alla Torre dos Clerigos (foto 2), per Avenida dos Aliados andiamo verso il municipio, passando da due chiese con immancabile azulejos (foto 3 e 4). Vogliamo subito vedere la Ribeira (Sito UNESCO) (foto 5) per scegliere un ristorantino dove a pranzo gustare le sarde arrostite o qualche piatto di baccalà. Ne scegliamo uno quasi sotto il ponte Dom Luìs I, ci viene suggerito, come piatto tipico di Porto, il “callo di Porto”, un saporosissimo piatto di trippa ed interiora, io prendo questo, mentre Rita, fedele al progetto, prende le famosissime sardine arrostite. Sono fatte sulla brace senza essere prima eviscerate, nessun problema, prima di mangiarle si porta via l'intera pancia e sono eccellenti. Come al solito porzioni abbondantissime, una sufficiente per due, e prezzi modici.
Al tavolo a fianco c’è una coppia brasiliana con cui scambiamo due chiacchiere, hanno anche loro due figli e i problemi sono gli stessi.

In Portogallo, compreso nel coperto di 2,00 o 3,00 euro, portano un piattino di olive ed altri stuzzichini e una formina di formaggio, che se non lo si è consumato, all’arrivo del primo piatto, viene portato via, salvo richiesta contraria. Il vino sarà sempre molto buono, un po’ caro, relativamente alla economicità del resto, per risparmiare ulteriormente si può prendere birre, che mi dicono ottime; non capisco nulla di "orzata fermentata", sono convinto che l'acqua nelle bevande è meglio che entri attraverso le radici della pianta. Scusate la digressione.

Facciamo una gran passeggiata per avviare la digestione del pantagruelico pranzo. Comperiamo dei dolci di pasta frolla, eccellenti, e del pane, una delusione, è crudo, crediamo sia un caso, ahimè scopriremo che è sempre così, per averlo quasi decente bisogna scegliere quello che secondo loro è bruciato. Rientriamo in campeggio perché io possa subire la solita umiliazione a burraco.

Foto 1 - Porto - Praça da Libertade // Foto 2 - Porto - Torre dos Clerigos

Foto 3 - Porto - Azulejos // Foto 4 - Porto - Azulejos

Foto 5 - Porto - A Ribeira
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37° giorno – 18 ottobre 2005 – Martedì – al contachilometri 143.817 (Parz. 0 – TT 6.941)


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Seconda giornata a Porto. Faccio qualche foto al campeggio (Foto 1). Con il bus andiamo in centro, da Praça da Libertade ci dirigiamo per antiche e strette viuzze alla Sé (la Cattedrale) (Foto 2, 3), esterno romanico non puro, interno barocco, il chiostro è tutto arricchito da azulejos (Foto 3). Da qui scendiamo al ponte Dom Luis I (Foto 4) e siamo a Cale (Foto 5, 6), in effetti un’altra città, dove sono tutte le cantine, visitabili, del porto. Prenotiamo da Calem, ed intanto passeggiamo lungo il Douro. Abbiamo intenzione di far scorta del famoso vino, per questo ci siamo informati sui prezzi, variabilissimi per marca ed anzianità. L’esposizione è interessante, la degustazione generosa, i prezzi ci sembrano alti, non comperiamo nulla, l’indomani ad un ipermercato la stessa marca e la stessa anzianità la compereremo ad un 20% ed oltre in meno, faremo un’ampia scorta per parenti ed amici e per noi. Ritorniamo a Porto per lo stesso ponte, risaliamo in centro con il treno a cremagliera ed andiamo a trovare la Libreria Lello (Foto 7, 8), (rua das Carmelitas 144) famosissima, scopriamo dopo, che lo è solo per noi, infatti siamo nei pressi ma non ce la sanno indicare. Bisogna dire che la lingua portoghese nel nord ha una bellissima musica ma le parole proprio non si capiscono. Quando riusciamo a trovare la libreria veniamo ripagati dal suo splendore. E' raro vedere qualcuno che in un posto di lavoro si circonda di una tal bellezza senza nessun altro motivo se non il gusto del bello. E’ tardi rientriamo in campeggio. Domani si parte ancora in direzione sud

Foto 1 - Porto - Campeggio // Foto 2 - Porto - la Sé


Foto 3 e 4 - Porto - Azulejos all'interno della Sé


Foto 5 - Porto - Ponte Dom Louis // Foto 6 - Porto - La Ribeira vista dal ponte Dom Louis

Foto 7 - Porto - Barca per il trasporto del porto // Foto 8 - Porto - Libreria "da Lello"

Foto 9 - Porto - Libreria "da Lello"
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38° giorno – 19 ottobre 2005 – Mercoledì – al contachilometri 143.817 (Parz. 0 – TT 6.941)

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Ci fermiamo innanzitutto al Supermercados Froiz, vicino all'ospedale centrale, dove, come detto, faremo scorta di porto e varie conserve a base di tonno o sardine di ottima qualità e a prezzi modici. L’auto, che si era alleggerita delle scorte consumate in questi 37 giorni, torna ad essere bella pesante.

Con la N109, in una pineta infinita dove, come da noi un tempo, si fa la raccolta di resina, interrotta a tratti solo dalle sugherete. Ad un certo punto questo verde si interrompe e costeggiamo una laguna, riserva naturale das Dunas de Sao Jacinto, attraversiamo un villaggio di pescatori, Torreira; sono attraccate delle strane barche (Foto 1, 2), sembrerebbero più da parata che da lavoro. Proseguendo avvistiamo vari uccelli tra cui un falco pescatore (Foto 3), che appollaiato su un palo, mangia un pesce che tiene tra le grinfie. Infondo all’istmo, che chiude la laguna, torniamo indietro ed arriviamo a Aveiro, una città di giovani, sede universitaria, ove è ancora viva la goliardia. La città è attraversata da canali, è una piccola Venezia. Ci fermiamo a passeggiare per sgranchirci.
Proseguendo per la N109 in serata siamo a Figueira da Foz. Dove decidiamo di non visitare Coimbra, il tempo stringe. Purtroppo la quindicina di giorni di ritardo con cui siamo partiti ci costringerà a fare delle amare rinunce, questa è la prima di una lunga serie. Pernottamento in un campeggio pulitissimo, spartano ed economico, solo 6,00 € per tutto (Parque de Campismo tel 351 233 402 810 – www.figueiracamping.com - geral@figueiracamping.com ).
Foto 1 - Torreira - das Dunas de Sao Jacinto

Foto 2 - Torreira - Dunas de Sao Jacinto // Foto 3 - Dunas de Sao Jacinto - Falco Pescatore

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07 - SLIDESHOW - da Porto a Fatima - dal 36° al 39° giorno

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