57° giorno – 7 novembre 2005 – Lunedì

Sveglia presto per prendere la metropolitana e visitare Barcellona. Per Rita sarà la prima volta mentre per me la terza, la prima alla fine degli anni settanta ed era tutto diverso, sembrava di essere nel nostro dopoguerra di "Ladri di biciclette" o "Sciuscià".

Siamo subito alla fantasmagorica Rambla dove si esibiscono tantissimi artisti di strada, il più simpatico ed originale, un burattinaio il cui burattino/scheletrino imitava Chubby Checker che cantava la celeberrima Let's Twist Again, e spesso si interrompeva per piangere a dirotto, costatando la scarsa generosità del pubblico (Foto 1).
Consumiamo il nostro pranzo a base di hot dogs sul mare e via a passeggiare per la città, visitare la Sé, dove Rita finalmente trova una statuetta della sua Santa; era infatti stanca di trovare ovunque Santi Domingo, il mio nome, tanto che aveva detto che se non avesse trovato almeno una Santa Rita, al ritorno saremmo dovuti passare per Cascia.
In serata torniamo alla Rambla e al suo mercato de la Boqueira con i coloratissimi banchi di frutta e verdura (Foto 2) ed i succulenti banchi di frattaglie (Foto 3) ove sono esposte cose da noi sparite da tempo. Perché? Mi hanno detto a causa delle restrizioni igieniche dell'UE, è evidente che è una fesseria. Credo che la vera causa sia stato un mal interpretato benessere, che ci ha livellati tutti alla tristissima fettina magra e sottile.
Gustiamo delle crocchette di baccalà, acquistiamo del tonno affumicato, dei platani e delle banane e rientriamo in campeggio, con il veloce trenino.
Foto 1 // Foto 2


Foto 3
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