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Ben presto siamo nuovamente a Lisbona e con l’eletrico 28 raggiungiamo la Sé, non sfarzosa ma suggestiva anche perché sono in corso le prove di un coro, nel chiostro sono in atto scavi (Foto 1, 2, 3). Facciamo una passeggiata, ci affacciamo da una balconata sull’Alfama, l’antico quartiere del fado. Rimaniamo perplessi, abbiamo netta la sensazione di conoscere quel paesaggio!
E’ infatti la vista dal balcone di Lisbon Story di Wim Wenders (Foto 4, 5).
Sentiamo anche noi i suoni di Lisbona. Siamo nel mito!
Per rimanerci passeggiamo per l’Alfama e in una botteguccia decidiamo di farci il regalo-ricordo del viaggio, una mattonella di azulejos, che Rita, seguendo una sua passione, vorrebbe che avesse anche il verde; c’è, è del ‘700 ed è tra le più care, essendo il verde un colore estremamente raro. Il manierato, ma gentile ed amabile rigattiere-antiquario ci da infiniti ragguagli e una certificazione di suo pugno, ci piace la mattonella e credergli, facciamo l’acquisto (Antonio José Caldeira da Silva – Largo do Contador-Mor 17 – tel 351-21 887 5703).
Pranziamo in zona in una trattoria frequentata da qualche turista, ma da tantissimi impiegati in pausa pranzo. Mangiamo dell’ottimo ed abbondantissimo baccalà, assaggiamo per la prima volta una verde gelatina al limone squisita e digestiva, beviamo dell’eccellente e ben fresco Vino Verde sfuso, che paghiamo come se fosse inbottigliato, ma in definitiva il conto nel complesso è estremamente economico. Con una bella passeggiata siamo nuovamente nei pressi di Praça do Commercio e vista una fermata dell’eletrico 28 decidiamo di farci un giro completo. Al ritorno con l’elevador de Santa Giusta andiamo a vedere il panorama dall’alto e poi con un altro tram a Cremagliera saliamo al Barrio Alto dove in un bar beviamo il famoso aperitivo di Lisbona, un liquore alla ciliegia, la ginjinha. Rientriamo in campeggio, domani purtroppo si parte.
Foto 1 // Foto2 // Foto 3
Foto 4 // Foto 5
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