Visitando la Basilica di San Isidoro (Foto 2) ove ci imbattiamo in una fiera medievale (Foto 3, 4) alla quale subito ci mischiamo, tra musici di strada, commedianti, pentoloni dove bolle “o pulpo da feira”, polpo lesso servito su piatti di legno (ma la CEE non aveva vietato le stoviglie di legno?) con patate lesse e condito con “pimiento”(peperoncino piccante in polvere), olio e sale grosso (per la ricetta clicca qui e/o qui), pentoloni dove bollono vari prosciutti interi, griglie enormi dove arrostiscono “chorizos” (salsicce di maiale a grana grossa con abbondante peperone in polvere un po’ piccante), costine di agnello sane; non ci facciamo sfuggire l’occasione di pranzare spendendo poco, assaggiando un po’ di tutto e bevendo del buon vino in tazzine di porcellana bianca, che ora fanno parte dei nostri souvenir insieme ai piatti, fuori norma CEE, per fare pari con la doppia porzione di chorizos che ci hanno rifilato per forza.
Facciamo 20,00€ di gasolio a 0,967. Con la C623 ci avviamo verso Oviedo sia perché è un sito UNESCO, sia perché grosso modo è sulla via della Cueva di Altamira. In questa occasione abbiamo potuto costatare quanto non è in sintonia con chi viaggia come noi, la prenotazione. A Palencia avevamo prenotato la visita alla Cueva di Altamira ed il primo giorno possibile era stato il 4 ottobre. Pertanto abbiamo dovuto fare questo giro apparentemente vizioso, è comunque viaggio, saremo nuovamente nell’infinita Cantabria e nelle favolose Asturie. Con la A66 e la AS242, attraversando la Cordigliera Cantabrica, con tempo pessimo, pioggia e nebbia, con il Passo di Pajares a 1.379m, siamo nelle Asturie, arriviamo ad Oviedo, che ci delude, ma sono convinto che era una giornata no e non l’abbiamo capita. Dormiamo in questa città, sempre camuffati tra le auto parcheggiate in strada.
Foto 1 // Foto 2
Foto 3 // Foto 4
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